Un disco, connesso a capsula e legamenti, la divide in due articolazioni:
- una superiore, capace di un movimento traslatorio (spostamento della mandibola in basso e in avanti).
- una inferiore, strutturata per un movimento rotatorio (lungo gli assi delle due emimandibole).
Gran parte dei movimenti dell’articolazione temporo-mandibolare si sviluppa in diversi piani dello spazio (movimenti composti).
Come vedremo meglio più avanti, per cercare di capire il complesso funzionamento dell’articolazione temporo-mandibolare bisogna focalizzarsi sul complesso disco-condilare: il disco deve mantenere relazioni costanti con il condilo mandibolare nelle varie posizioni:
- parziale copertura del condilo con margine posteriore ad “ore 12” a bocca chiusa.
- corretta interposizione tra condilo ed eminenza articolare a bocca aperta.
Il movimento armonico del complesso disco-condilare deriva da un costante bilanciamento dell’azione di strutture diverse (sistema nervoso, muscoli e legamenti) con funzioni non sinergiche, tra cui localmente rivestono particolare importanza:
- I legamenti mediali e laterali ed il fascio inferiore della zona bilaminare, che hanno funzione stabilizzante sul complesso, potendo entrare in tensione ma avendo un’estensibilità limitata.
- il fascio superiore della zona bilaminare, ricca in fibre elastiniche, che facilita il ritorno elastico in sede del disco durante la chiusura della bocca.
- Il muscolo pterigoideo esterno o laterale (ancorato al collo del condilo mandibolare), che ha azione frenante, riducendo la velocità del ritorno in sede del complesso condilo-discale durante la chiusura della bocca.
Le alterazioni che interessano l’articolazione temporo-mandibolare possono coinvolgere il disco e/o il condilo, meno spesso le restanti strutture che la costituiscono (sinovia, ecc.) e sono più frequenti nelle donne, probabilmente per cause ormonali.
In questi casi il Medico Radiologo può essere chiamato in causa, ma non sempre affronta gli esami richiesti con entusiasmo, perché lo studio dell’articolazione temporo-mandibolare, soprattutto con Risonanza Magnetica, è un esame “di nicchia”, chiesto da super-Specialisti e da eseguire con una tecnica che si affina con la pratica (e la qualità, si sa, è direttamente proporzionale all’esperienza degli operatori). Il contatto tra Paziente e Medico Radiologo è come sempre fondamentale, per ottenere la completa collaborazione del Paziente.
Per affrontare questo complesso argomento in modo corretto, ho chiesto ad un caro amico e collega, Massimo Pregarz, di spiegare ai meno esperti l’anatomia e l’approccio diagnostico a questa articolazione così complessa. Massimo è un Medico Radiologo di scuola veronese che lavora da anni all’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda e si è specializzato in particolare in Osteoradiologia e Radiologia Odontostomatologica, scrivendo anche dei libri. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, uno di questi, dedicato all’articolazione temporo-mandibolare, è citato alla fine della presentazione che segue.
Buona lettura e grazie, Massimo!
Spero che questo contributo sia stato gradito, l’ATM può sembrare ostica, ma con preparazione ed interesse, può dare delle soluzioni inattese per i Pazienti e grandi soddisfazioni professionali.
Ottimo il lavoro di “modulazione” operato dalla Dott.ssa Silvia Magnaldi che con grande esperienza è riuscita, a rendere piacevole e comprensibile il percorso didattico.
Unico neo, probabilmente legato alla formattazione, le sede delle frecce gialle della diapositiva 19 che risultano un po’ basse della sede originale…
Ricordate sempre, fondamentale, la collaborazione e lo scambio di informazioni inter-professionali e … buon lavoro a tutti!
Grazie per la precisazione.
Colgo l’occasione per ringraziare molto l’Autrice dei bellissimi schemi, Architetto Silvia Bettini.
Ottimo e chiaro refresh utilissimo nella patologia dove propone una schematizzazione molto semplice e di facile memorizzazione.
Complimenti ad entrambi !
Grazie, Lorenzo.
Ottima presentazione, grazie per aver condiviso
Credo sia importante diffondere questi argomenti di nicchia ma soprattutto la metodologia di esecuzione e di refertazione.